Traversata sul Czarna Hańcza in canoa

La Polonia non è solo fatta di grandi città e monumenti. Al contrario offre molte opportunità di avventurarsi in viaggi piacevoli e a contatto con la natura.

È quello che è capitato a noi partecipando allo spływ kajakowy ovvero la traversata in canoa lungo i fiumi e i laghi della regione di Suwałki nell'estremo Nord-Est.

La Polonia non è solo fatta di grandi città e monumenti. Al contrario offre molte opportunità di avventurarsi in viaggi piacevoli e a contatto con la natura.

È quello che è capitato a noi partecipando allo spływ kajakowy ovvero la traversata in canoa lungo i fiumi e i laghi della regione di Suwałki nell'estremo Nord-Est.

Le traversate sono organizzate solitamente in diverse aree della regione. Noi abbiamo scelto il fiume Czarna Hańcza. Il nome czarna ("nero" in polacco) deriva dal colore del fondale del fiume particolarmente scuro a causa della folta vegetazione.

L'appuntamento con gruppo è fissato a Stary Folwark, sulla riva Nord del lago Wigry, all'ingresso dell'omonimo Parco Nazionale. Il posto è immerso nel verde in un campeggio organizzato.

La giornata è bellissima, montiamo la tenda e incontriamo il gruppo, tutti sconosciuti e provenienti da varie parti della Polonia. Manco a dirlo, sono l'unico straniero e che non parla un'acca di polacco.

Ci conosciamo. Incontriamo Wojtek, la nostra guida che ci accompagnerà durante i 10 giorni di viaggio. Il giorno dopo ci consegnano le canoe.

Sono delle biposto e sia a poppa che a prua c'è spazio per gli zaini, la tenda e il cucinino da campo.

Fiume Czarna Hańcza

 

Il viaggio funziona così: ogni giorno si parte da un punto A dove si caricano tutti i propri averi dentro la canoa.

Gli zaini vengono messi in grossi sacchi di plastica come quelli per la spazzatura in modo da proteggerli dall'acqua. Attenzione, si tratta di una pratica fondamentale, bagnare lo zaino significa rendere tutti i propri averi inutilizzabili per diversi giorni.

Si attraversa il fiume secondo un percorso definito. Si naviga cercando di tenere a vista l'imbarcazione davanti. Ciò consente di godere il viaggio in silenzio e senza perdere di vista il percorso.

Si arriva a un punto B prestabilito e mostrato dalla guida dove si monta la tenda e si pernotta.

La mattina successiva, si smonta il campo e si riparte come il giorno precedente.

Durante il percorso non è necessario avere fretta. È agosto e le giornate sono lunghissime, possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo per goderci il paesaggio, scattare qualche foto e berci una birra.

Il primo giorno lo si dedica innanzi tutto alla visita di un monastero camaldolese che spicca sulla riva opposta del fiume facilmente raggiungibile in canoa. 

Da lì si può godere ancor meglio lo spettacolo paesaggistico che offre il lago Wigry e i suoi dintorni. La bellissima giornata di sole consente di assaporarne maggiormente gli scenari naturali.

Questo sarà però l'unico momento in cui si visiterà qualcosa a livello architettonico.

Lago Wigry - Monastero Caledoniano

 

Per passare dal lago al fiume Czarna Hańcza occorre infilarsi con l'imbarcazione all'interno di un grosso tubo lungo una decina di metri. 

Il primo giorno si attraversa il fiume lungo una estesa pianura dove non si vedono altro che piante pluviali e qualche negozietto messo lì apposta per i turisti.

Sono però quelli successivi i giorni più interessanti, ovvero quando si entra nella foresta.

Il fiume scorre tranquillo immerso nel verde e si naviga con facilità. I meandri sono facilmente navigabili. Spesso si incontrano delle simpatiche papere che ci seguono per un breve tragitto nella speranza di ricevere qualcosa da mangiare.

L'unico pericolo è dato dai cigni, animali bellissimi ma estremamente territoriali e aggressivi che accudendo i propri piccoli tengono alla lontana i visitatori sgraditi.

Motivo per cui cerchiamo di attraversare sempre accanto la riva opposta onde evitare di disturbarli. Del resto, come dargli torto, gli intrusi siamo noi!

Cigno sul Czarna Hańcza

 

In media, al giorno, si percorrono una dozzina di km tranne un giorno dove sono in programma ben 26 km di percorso.

Il tratto stavolta è alquanto impegnativo. I meandri sono molto stretti e a volte la corrente è forte, motivo per cui occorre un minimo di esperienza per evitare di ribaltare l'imbarcazione.

Capita spesso di trovare sul fiume tronchi d'albero caduti di recente. Alcuni di essi sono stati tagliati parzialmente per consentire il passaggio delle canoe, ma per legge devono rimanere dove sono per rientrare nel ciclo biologico. 

Tuttavia, alcuni sono caduti di recente e non sono stati ancora tagliati. Inoltre altri si trovano sommersi e ci si accorge della loro presenza soltanto nel momento in cui ci si sbatte con il fondo della canoa. 

In altri casi ancora, i tronchi degli alberi sono così bassi che bisogna abbassarsi per passarci. Fortuna l'esperienza in canoa non manca e arriviamo a destinazione senza alcun danno.

Lo stesso non si può dire di alcuni nostri compagni di viaggio che si ribaltano e rovinano tutti i loro averi.

Altra caratteristica: in alcuni casi si possono incontrare delle vecchiette del luogo sulle rive del fiume volte a vendere conserve o dolci fatti in casa a base di formaggio o frutti di bosco.

Sono tutti prodotti buonissimi e fatti da persone del luogo, oltre a essere alquanto economici. Non capita poi tutti i giorni di fare acquisti seduti in una canoa.

  

 

Inoltre le giornate sono lunghe e durante il tragitto occorre bere molto e mangiare qualcosa. 

Gli ultimi giorni si abbandona il Czarna Hańcza per entrare nel Canale di Augustów (Kanał Augustowski in polacco) percorrendo diversi km di percorso rettilineo per poi raggiungere i grandi laghi nei dintorni di Augustów come jezioro Studzieniczne, jezioro Białe e il jezioro Necko, separati da chiuse. 

Per passare da un lago all'altro occorre aspettare l'apertura di un grosso portone in legno. Si entra all'interno della chiusa con le imbarcazioni e ci si tiene su delle grosse catene attaccate alle pareti. Si chiude il portone e dal secondo comincia a entrare o a uscire acqua in modo da raggiungere lo stesso livello d'acqua e riprendere la traversata. 

I campeggi solo sporadicamente sono attrezzati ma sono adiacenti a minuscoli paesini dove si trova sempre un negozietto dove si può comprare da mangiare e da bere. 

Solo in alcuni casi è necessario camminare per alcuni km prima di trovare segni di civiltà. 

Spesso si tratta di aperte campagne, con poche case e l'unica bottega del paese rappresenta l'unica possibilità di acquistare qualcosa per la sera. 

 

Alcuni campeggi sono attrezzati con la sauna (facili da riconoscere, in polacco si dice pure SAUNA e lo scrivono a caratteri cubitali). 

Si tratta di casette in legno con una fornace a pietra. Viene accesa su richiesta e si paga un fisso per il suo utilizzo (per questo è bene organizzarsi in gruppi). 

Quando si sente troppo caldo, è sufficiente uscire e buttarsi immediatamente nel fiume gelido. Ciò rende possibile godere di un piacevole contrasto freddo-caldo che porta a uscire dal fiume letteralmente "fumanti" da ogni parte del corpo.

Insieme alla sauna vengono forniti rami di menta per facilitare la respirazione. Fatto questo, si può rientrare nella sauna oppure, se se ne ha abbastanza, ci si può scaldare vicino al fuoco. 

La sera si passa appunto accanto a un falò dov'è possibile conversare e cucinare qualcosa, senza fare troppo tardi, visto che il giorno dopo ci aspetta una nuova traversata.

Ciò che è più importante è l'armonia con la natura. Acqua, terra, fuoco, aria, è stato possibile godere di tutti gli elementi.

Inoltre è stata una gran bella attività sportiva con tanto di avventure alquanto impegnative. Il fatto di aver avuto la fortuna di avere 10 giorni di sole intenso nella regione più fredda della Polonia è stato un piacevole valore aggiunto.

Diavoli di sabbia di Emilio Pontillo

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