Consigli per i viaggiatori

Una premessa, non ho interesse nello spingere un turismo di massa nelle zone meno popolari della Polonia. Non sono luoghi adatti per tutti, per cui, chi vuole seguire le mie orme, che lo faccia in maniera responsabile.

In questo caso, una regola fondamentale per gli italiani che leggono: NON FACCIAMOCI CONOSCERE, siamo in grado di farci sgamare in tutto il mondo, in Polonia c'è maggiore rispetto per i luoghi e le persone rispetto all'Italia, per cui, evitiamo magre figure. Se proprio non ce la fate, restatevene in Italia che è meglio.

Fatta questa premessa, il mio modo di viaggiare è nel rispetto dei territori e dell'ambiente, mi muovo in maniera responsabile e in sicurezza, queste sono le mie priorità.

Viaggio per godere panorami, natura, tranquillità, parto per fare attività fisica, per scattare tante foto e per scrivere qualcosa sul sito.

Viaggio per delle mie sfide personali, per cultura e per ricordarmi chi sono, nonostante il tran-tran quotidiano fatto di tanti impegni.

Viaggio perché, da geologo, vedo la natura sotto un altro punto di vista, dove gli altri vedono "pietre", io vedo faglie, pieghe, formazioni, fossili e forme geomorfologighe.

Viaggio perché sono un siciliano a zonzo per la Polonia. 

Qui sotto racconto il mio modo di viaggiare e di equipaggiarmi.

Diavoli di sabbia di Emilio Pontillo

SCELTA DEL LUOGO

Qui parliamo per lo più di montagna, per cui dobbiamo decidere dove siamo in grado di andare in base alle capacità nostra e di chi viaggia con noi. 

Le montagne sono mediamente più basse che in Italia, ma il clima è impervido, quindi c'è poco da scherzare. 

Alcune di esse possono essere tranquillamente visitate anche con i bambini, per altre bisogna essere preparati. 

Prima di partire, controllate le previsioni del tempo, se prevede brutto, non salite. 

Studiate bene le cartine e il percorso, l'itinerario deve essere fissato anzitempo, niente improvvisazioni. 

Niente carovane gigantesche, io prediligo viaggiare con mia moglie che mi ha trasmesso l'amore per questi luoghi e, quando il percorso è adatto per la loro età, con i miei due figli.

ZAINO E SUO CONTENUTO

Christopher McCandless diceva che un uomo non doveva possedere più di quanto può portare in uno zaino.

L'adeguatezza di uno zaino è fondamentale.

Sceglietene uno solido e con una cerata incorporata, in modo da uscirla in caso di pioggia o neve per proteggere i propri averi.

Io per i viaggi brevi di 1-2 giorni ne uso uno da 35 litri, è più che sufficiente.

Tutto quello che metto nello zaino è zero-waste-oriented, le montagne sono luoghi particolari, anche se i rifiuti vengono segregati nei cassonetti dei rifugi, c'è sempre qualcuno che dovrà riportare tutto a valle.

Il miglior rifiuto è quello che non viene mai prodotto, questo vale in città ma soprattutto in montagna.

Dentro c'è sempre la mia fedele borraccia da 1L in acciaio inox, non bevo mai acqua in bottiglia, solo dal rubinetto, poi in montagna una fonte si trova.

Quando fa freddo, si può portare un thermos per il tè, meglio se in foglie secche.

Sempre avere una mappa del luogo, meglio se laminata in modo da non rovinarsi nè col tempo nè in caso di pioggia. Imparate a orientare la mappa e a trovare il punto, ormai anche i telefoni sono provvisti di bussola.

Telefono ben carico e caricabatteria con sè.

Per viaggi che durano più di un giorno, consiglio di portare un bicchiere, una gavetta e delle posate in acciaio inox.

La mia Nikon D5100, compagna inseparabile.

Un sacchetto per i rifiuti, sia vostri che degli altri, purtroppo anche in Polonia è pieno di deficienti.

E' mia abitudine, in discesa, di portare via i rifiuti lasciati incautamente a terra per buttarli a valle, nessuno al posto nostro potrà portarli via, qualche animale potrebbe scambiarle per cibo con rischi per la sua incolumità.

 

ABBIGLIAMENTO

L'italioto in Polonia si riconosce da lontano, giacca da esquimese con cappuccio con pelo di orso polare in inverno, bomber luccicante nei periodi meno freddi, jeans tutto l'anno, scritte ITALIA dappertutto e scarpine da tennis bianche anche se fuori c'è un metro di neve e di fango.

Ecco, se volete vestirvi così anche solo per una passeggiata in mezzo alla natura, forse è bene che restiate in città.

Le scarpe devono essere da trekking, i terreni possono essere molto fangosi o ciottolosi, ovviamente solide e adeguate a una bella camminata.

Vestitevi a strati, come già detto, il tempo cambia facilmente, è bene essere preparati per coprirsi e spogliarsi senza troppe difficoltà.

Magliette traspiranti, niente t-shirt di cotone, il sudore vi si incolla addosso e si può sentire molto freddo.

Giacca a vento sempre con se o nello zaino, anche se il tempo è bello, si può alzare improvvisamente il vento e piovere.

Comodi pantaloni da trekking, io prediligo quelli con la cerniera all'altezza delle ginocchia per trasformarle comodamente in pantaloncini in caso di caldo.

Per trekking in zone potenzialmente fangose, meglio avere delle ghette aggiuntive.

Immancabili i miei due bastoncini telescopici, anche se la salita è poco impegnativa, lavora tutto il corpo e non solo le gambe.

Occhiali da sole e cappellino, sempre con se, infradito nello zaino da indossare una volta arrivati in rifugio in caso di pernottamento.

 

COMPORTAMENTI DI BASE

Se avete bambini, documentatevi anzitempo se il posto può essere affrontato dai più piccoli.

Alcune montagne, magari con la funivia, sono mete frequenti di famiglie, mentre altri posti sono proibitivi e non ha senso correre rischi.

Se avete cani, di solito nei parchi nazionali non si entra.

Negli altri posti, documentatevi prima.

I percorsi sono molto ben segnalati, i segnali sono costituiti da 3 linee orizzontali, due bianche all'esterno e il colore della pista al centro.

Negli incroci fra varie piste, un segnale indicherà le varie distanze.

State sempre sulle piste segnalate, non avventuratevi MAI fuori dai percorsi turistici, sia per non calpestare la flora, sia per evitare incontri con animali selvatici.

Di solito lupi, orsi e cinghiali stanno ben lontani dai percorsi frequentati dagli uomini.

Attenzione ai quad e alle moto, in certi percorsi sono presenti e sono un autentico cancro per le montagne e per chi le frequenta.

I rifugi PTTK sono sempre meglio strutturati, in alcuni si può prenotare anzitempo via internet.

Le stanze sono di solito fornite di lenzuola che o si pagano a parte o sono comprese nel prezzo.

Male che vada, si può dormire sul pavimento se non avete prenotato ed è tutto occupato, preparatevi anzitempo con un sacco a pelo e uno stuoino, nessuno vi butterà fuori.

Alcuni dei rifugi prestano attenzione alla quantità di rifiuti, in altri bicchieri, piatti e cannucce di plastica sono senza freni, usate l'attrezzatura che vi ho consigliato io e fate la vostra parte per ridurre l'impatto della vostra presenza.

Se avete un itinerario di più giorni fra vari rifugi, dite dove state andando prima di partire.

L'acqua calda per il thè a volte è gratis, a volte si paga.

Una buona birra non si può non bere, meglio se alla spina in un bicchiere di vetro. 

 

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Mappa dei luoghi

 

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